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Quale guida di viaggio scegliere?

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Quale guida di viaggio scegliere?

Quale guida di viaggio scegliere?

Quando ci si avventura in un viaggio culturale, l’entusiasmo di esplorare nuovi luoghi e scoprire storie millenarie è palpabile.
Tuttavia, ciò che può davvero elevare l’intera esperienza è la scelta della guida giusta.

In questo articolo, esploreremo l’importanza del linguaggio utilizzato dalle guide turistiche e specialistiche, confrontate alla rivoluzionaria guida IterPopuli.

La guida IterPopuli non si limita a mostrarti i monumenti, ma ha l’obiettivo di ATTIVARE il patrimonio culturale, rendendo il tuo viaggio un’esperienza trasformativa.

Scopriremo come il patrimonio culturale, lontano dall’essere solo un insieme di monumenti da ammirare frettolosamente, diventa uno strumento potente per la tua crescita personale.

Quello che vedi qui sotto è l’Arco di Costantino a Roma

quale guida di viaggio scegliere?

Scopriamo insieme la differenza tra tre guide.

L’ARCO DI COSTANTINO IN UNA GUIDA SPECIALISTICA 

L’arco ha tre fornici e colonne libere in marmo numidico sui fronti, fu in parte decorato con rilievi e sculture di spoglio: le statue dei Barbari prigionieri sulla sommità delle colonne e il fregio sui lati dell’attico e all’interno del fornice centrale sono traianei; i tondi sopra i fornici minori sono adrianei, i rilievi nell’attico ai lati dell’iscrizione sono aureliani.

I rilievi creati all’epoca di Costantino presentano nelle figurazioni allegoriche un’impostazione classicista, stanca e disegnativa; quelli storici sono invece espressione del gusto stereometrico del tempo.  

L’ARCO DI COSTANTINO IN UNA GUIDA TURISTICA 

Sul lato occidentale del Colosseo, questo arco trionfale fu costruito nel 312 per onorare la vittoria dell’imperatore Costantino sul rivale Massenzio nella battaglia del Ponte Milvio. (Sì, finisce così). 

L’arco di Costantino nella Guida IterPopuli 

Trovarsi oggi di fronte all’Arco di Costantino rappresenta un’opportunità per porsi delle domande e trovare risposte.

Senza troppi giri di parole, l’arco è uno strumento prezioso che ci consente di esaminare da vicino la propaganda politica, la mancanza di trasparenza che contraddistingueva gli uomini di potere dell’epoca e le strategie comunicative del passato, aprendo la porta a confronti illuminanti con il nostro presente.

La verità è che non si tratta soltanto di un arco trionfale di 1800 anni fa, ma un mezzo attraverso il quale possiamo esplorare e discutere dinamiche politiche che si ripetono senza sosta da millenni. 

Pur essendo descritto ovunque come l’arco più grandioso della romanità, ineguagliabile nel suo genere e di una monumentalità straordinaria, la sua vera importanza va al di là della sua sfarzosità architettonica: a fare la differenza sono il suo significato e il simbolismo.

Non soltanto lo strato creato intenzionalmente e confezionato ad hoc dall’imperatore e dal senato per il popolo, ma anche tutti quei significati ben nascosti e ambigui che gli studiosi hanno rintracciato e svelato nel corso degli anni. 

Attualmente, purtroppo, l’arco è ingabbiato da una ringhiera metallica. Questo intervento, motivato dalla necessità di “proteggerlo” da un uso improprio, ha avuto l’effetto collaterale di confinarlo come in una prigione. In tal modo, l’arco, non essendo più attraversabile, si distacca dalla nostra dimensione, è diventato altro.  

Nonostante sia comunque possibile circondarlo, e ciò è particolarmente significativo nella nostra passeggiata, questa restrizione rende più difficile immaginare, ad esempio, la percezione dell’osservatore medio dell’epoca, come l’artigiano che passava regolarmente sotto o accanto all’arco mentre si dirigeva al foro per andare a lavorare.

Si tratta di un paradosso che, pur preservando il monumento, ne limita l’accessibilità e, in parte, la comprensione completa.

Vediamo di superare questo ostacolo insieme! 

L’arco è stato eretto per commemorare la vittoria dell’imperatore Costantino nella battaglia di Ponte Milvio nel 312 d.C. contro l’imperatore Massenzio.

È noto per essere il più grande arco trionfale romano e – per noi – rappresenta materialmente anche il passaggio ufficiale dall’arte antica a quella medievale.  

Tuttavia, se si considera l’arco esclusivamente dal punto di vista artistico, ignorandone la politica e la società sotto Costantino, si perderebbe l’opportunità di scoprire i significati abilmente nascosti dai senatori romani e dall’imperatore.  

Costantino concepì l’arco come espressione di un cambiamento politico epocale: con la sua ascesa, tutto cambiò effettivamente, e ciò non implicò necessariamente un miglioramento, nonostante l’arco, con la sua superba decorazione, tentasse di suggerire il contrario.

In questo contesto, il monumento emerge come una sorta di targa marmorea che elenca le azioni militari di Costantino, le virtù e il suo trionfo contro il tiranno: un risultato raggiunto – da sottolineare – grazie all’intervento divino.  

Costantino, infatti, non si definiva un uomo comune.

Plasmò un’immagine di sé eccezionale, convinse il popolo di essere un ponte tra il mondo umano e quello divino e il suo legame con la divinità fu speciale, benché – almeno nei primi anni – non specificasse quale divinità in particolare. 

In quel periodo a Roma, la presenza di una numerosa comunità cristiana rappresentava una potenziale alleata per Costantino nel suo percorso verso il potere assoluto.

Ma la città contava anche una significativa comunità pagana, rappresentata da una parte del popolo romano ma soprattutto dalla classe aristocratica e senatoria.  

Costantino, consapevole della necessità di mantenere un equilibrio tra le due fazioni, cercò di non escludere nessuno.

Per questo motivo, nell’iscrizione del suo arco trionfale, fece scolpire una formula ambigua: la liberazione dal tiranno avvenne “per ispirazione divina”, evitando così di specificare dettagli che potessero polarizzare l’opinione pubblica.  

L’iscrizione dell’arco risultava così adatta a entrambe le fedi: sia che fosse letta da un cristiano sia che fosse letta da un pagano, il testo si adattava perfettamente e ognuno poteva leggerci un riferimento a Cristo o alle divinità pagane.

Insomma, rappresentava un astuto tentativo di unire le diverse fazioni sotto il suo dominio. 

Del resto, nel corso dei due anni successivi alla battaglia di Ponte Milvio, Costantino si impegnò molto, oltre a consolidare i rapporti gravemente deteriorati con il Senato, a mantenere rapporti proficui con i pagani e i cristiani, ai quali donerà, per esempio, molti terreni di sua proprietà per la costruzione delle prime basiliche cristiane.  

LA DECORAZIONE DELL’ARCO DI COSTANTINO

La decorazione in marmo, studiata ad hoc dall’entourage di Costantino, è stupefacente: gran parte del materiale utilizzato era proveniente da altri monumenti risalenti a due secoli prima.

Al contrario, durante il periodo di Costantino, gli artigiani crearono le lastre di marmo che circondano la parte inferiore dell’arco, presentando notevoli differenze stilistiche con tutto il resto della decorazione.

Fino a qualche decennio fa, gli storici dell’arte definivano questa marcata disparità stilistica come una mancanza di qualità e maestria da parte degli scultori dell’epoca. Niente di più falso! I motivi di questa profonda differenza vanno ricercati […] 

L’anteprima della guida iterpopuli finisce qui.

Fammi sapere cosa pensi e quale guida sceglieresti per il tuo viaggio culturale a Roma.

Una risposta a “Quale guida di viaggio scegliere?”

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1 commento su “Quale guida di viaggio scegliere?”

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